Maris Stella
Ave, stella del mare
Eccelsa madre di Dio
E sempre Vergine,
Felice porta del cielo
Accogliendo quell'"Ave"
dalla bocca di Gabriele,
donaci la pace,
mutando il nome di Eva.
Sciogli i vincoli per i rei,
dà luce ai ciechi,
scaccia i nostri mali,
dacci ogni bene.
Mostrati Madre di tutti,
offri la nostra preghiera,
Cristo l'accolga benigno,
lui che si è fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte,
dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli,
umili e puri di cuore.
Donaci giorni di pace,
veglia sul nostro cammino,
fà che vediamo il tuo Figlio,
pieni di gioia nel cielo.
Lode all'altissimo Padre,
gloria al Cristo Signore,
salga allo Spirito Santo,
l'inno di fede e d'amore.
Amen.
Ave maris stella è un inno della liturgia delle ore molto popolare. Può essere datato certamente almeno al IX sec. perchè lo si trova nel Codex Sangallensis, un manoscritto di quel periodo ora conservato presso il monastero svizzero di San Gallo. Ma la comparsa di quest'inno nel Codice citato indica che esso sia stato composto precedentemente, forse addirittura nell'VIII secolo. Spesso è stato attribuito a San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) e a volte a Re Roberto (1031), ma entrambe sono troppo tardivi per esserne i veri autori. E' stato attribuito anche a Venanzio Fortunato (+ 609) e Paolo Diacono (+ 787). Nei codici lo si trova sempre come inno vespertino del comune della Beata Vergine Maria. E così è ancor oggi indicato e utilizzato nel canto dell'Ufficio Divino. E' uno dei capolavori assoluti del canto gregoriano, da usare quanto più possibile.
(fonte: antoniodipadova.blogspot.com/)
12 Settembre 2009
Nel calendario della Chiesa si ricorda oggi il Nome di Maria.
In Lei che era ed è totalmente unita al Figlio, a Cristo, gli uomini nelle tenebre e nelle sofferenze di questo mondo hanno trovato il volto della Madre, che ci dà coraggio per andare avanti. Nella tradizione occidentale il nome "Maria" è stato tradotto con "Stella del Mare". In ciò si esprime proprio questa esperienza: quante volte la storia in cui viviamo appare come un mare buio che colpisce minacciosamente con le sue onde la navicella della nostra vita.
Talvolta la notte sembra impenetrabile. Spesso può crearsi l’impressione che solo il male abbia potere e Dio sia infinitamente lontano. Spesso intravvediamo solo da lontano la grande Luce, Gesù Cristo che ha vinto la morte e il male. Ma allora vediamo molto vicina la luce che si accese, quando Maria disse: "Ecco, sono la serva del Signore". Vediamo la chiara luce della bontà che emana da Lei. Nella bontà con cui Ella ha accolto e sempre di nuovo viene incontro alle grandi e alle piccole aspirazioni di molti uomini, riconosciamo in maniera molto umana la bontà di Dio stesso. Con la sua bontà porta sempre nuovamente Gesù Cristo, e così la grande Luce di Dio, nel mondo. Egli ci ha dato la sua Madre come Madre nostra, affinché impariamo da Lei a pronunciare il "sì" che ci fa diventare buoni.
Cari amici, in questa ora preghiamo per voi la Madre del Signore, perché vi conduca sempre verso il suo Figlio, fonte di ogni bontà. E preghiamo perché diventiate servi fedeli, prudenti e buoni e così possiate un giorno sentire dal Signore della storia la parola: Servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo padrone. Amen.
Benedetto XVI
CAPPELLA PAPALE PER L’ORDINAZIONE EPISCOPALE DI CINQUE ECC.MI PRESULI, 12.09.2009
Ave maris stella,
Mater Dei alma
Atque semper virgo
Felix caeli porta
Sumens illud ave
Gabrielis ore
Funda nos in pace
Mutans Evae nomen
Solve vincla reis
Profer lumen caecis
Mala nostra pelle
Bona cuncta posce
Monstra te esse matrem
Sumat per te preces
Qui pro nobis natus
Tulit esse tuus
Virgo singularis
omnes mitis
Nos culpis solutos
Mites fac et castos
Vitam praesta puram
Iter para tutum
Ut videntes Jesum
Semper collaetemur
Sit laus Deo Patri
Summo Christo decus
Spiritui sancto
Honor, tribus unus
Amen.